lunedì 6 agosto 2007
domenica 5 agosto 2007
giovedì 2 agosto 2007
Mi trasferisco o no?
mercoledì 1 agosto 2007
Uovo Segnatempo

Come avete potuto constatare,
sono in possesso di un preziosissimo esemplare di
Uovo Segnatempo.
E voi siete in possesso di
tutta un'eternità
per scoprire cosa ci faccia tale oggetto affianco al mio PC.
Indizio: è servito molto e ormai non serve più, ma non perché sia rotto.
martedì 31 luglio 2007
Estantería... ah, no, no, escritorio!

Ma la mia le supera in ogni modo tutte. Da Ilaria, un vecchio invito a palesare il tavolo d'opera. Eccolo qua.
domenica 29 luglio 2007
Lubnan taba3u 'albiy

Este, encima, además de ser genial, me recuerda a un tal O. y la cosa me divierte mucho: así que, dedicatoria para Ud., Pan O.
EDIT: Es que presiento las cosas :)
Queste Oscure Materie
venerdì 27 luglio 2007
L'insostenibile
Come scusa?
Allora, Signor Serrat, ho capito che la pagano a pezzo, però risulta essere il suo lavoro: e come mio padre va ogni mattina in ufficio a trattare con gente

Come dice? Le sembra che sia divertente? Ah. Beh magari se avesse qualcosa a che vedere con la saga su cui vuole fare satira, magari mi scompisciavo.
Come dice? Che non aveva voglia di leggere tutte quelle pagine? Ah. Beh, son problemi, per un opinionista.
Come dice? Che comunque si chiama Serra e non Serrat? Ah. Beh, anche l'autrice di Harry Potter si chiama Rowling e non Rowlings.
giovedì 26 luglio 2007
Fallace Argomentazione Contro il Libero Arbitrio
Ma col tempo migliorerò, prometto. Decimale a decimale.
Intanto, Amici, qui le cose si mettono male. L'organizzazione delle vacanze (vacanze? perché, ho mai fatto qualcosa da cui riposarmi?) non è il mio forte. All'improvviso, spuntano come Teletubbies mille cose da fare. E c'è il Trenino ecologico. E c'è la visita archeologica - a tutta l'Isola, comprendente ogni traccia delle molteplici dominazioni nonché delle epoche di cultura autoctona -. E c'è la visita ai luoghi antropici, comunemente detti città. E c'è la visita parenti (quella c'è sempre e comunque). E c'è la settimana al mare, ecchescherzi, stai in un'Isola e non mi porti al mare?. E ci sono le iniziative culturali: in inverno, manco il campanello suoniamo; d'estate, tutti quanti voglion fare jazz, perché resister non si può al ritmo del jazz. E allora via concerti, in ogni angolo del territorio. Santi Numi.
E tu, cosa guardi? Cos'è che vuoi? Potevi pure tenertelo il tuo libero arbitrio. A quest'ora avrei già il viaggio organizzato, senza che la stanza mi si riempia del fumo che mi sale dal cervello (ego gemisi asfiktiká me kapnó to domatio os apano).
Apro la finestra.
Concha Buika, II
Parentesi: io amo quest'uomo. I do, even if he's an entrepreneur.
Concha Buika
Neli ani Novanata collabòra ine ediverse poroduzioni sinificative etara cui ciuitiamo "Ömbara" de "Ela Fura Deles Baus" ela cölönna sönöra dele fillemesssSpaniolo "Km. 0" (ediretta nda Rafael Alebero). Econnetemporaneamenete connepone e arrangiua mölte süë cannazoni.
Dovevo nascere in altre epoche
sed nomine tuo da gloriam.


giovedì 19 luglio 2007
mercoledì 18 luglio 2007
International Standard Book Number
Tengo millones de libros de antes del año 1970. No tienen ni sombra de isbn.
Tengo millones de libros de después del año 1970. No tienen ni sombra de isbn.
Tengo algunos libros de después del año 1970. Algunos de ellos tienen isbn.
aNobii è una gran cosa.
MODIFICA: Lo so che non c'entra niente, ma... voglio la barbie di Noè!
Lo so che non c'entra niente, ma... alla faccia degli stati laici!
martedì 17 luglio 2007
Podalicidad
Pero ¡ánimo!, dice el poeta, que cosas positivas las hay, en nuestro querido mundo. Pues, voy a buscarlas, y encuentro por lo menos dos.
La primera es esta, es decir, como los italianos necesiten de un inglés para que se den cuenta de lo asquerosa que es la situación femenina en el País. Y después, hasta tienen la cara de reaccionar. Después.
Yo estoy con el inglés, naturalmente, pero es que fui podálica.
La segunda es que en vez del prometido 9, tengo un 7.6 en Árabe Hablado. ¿Por qué? Porque descubrieron que fui podálica. La sociedad nos discrimina, nos subevaluan, porque tienen miedo de que nosotros los que nacimos con la cabeza arriba tomemos las riendas del poder mundial. Ejemplo, en la secretaría no cogen el teléfono. Tienen un podalic-detector en el aparato y no me cogen a mí.
lunedì 16 luglio 2007
venerdì 13 luglio 2007
Tweety-tweet
Che cosa snervante!
Ogni minuto a dire cosa stai facendo?
Madre de dios... ma anche no, è troppo grandefratellesco. E pure consenziente!
Via, bestia immonda!
Pullman

Nel caso non si capisse, parto per il mare. Ciò vuol dire nulla totale, quindi, fra una zanzara e l'altra avrò tutto il tempo di leggere. Dovrei anche studiare. Quindi anche un altro mazzetto di fotocopie verrà con me.
EDIT: Pullman è l'autore dei libri nella foto, al mare ci vado in macchina.
giovedì 12 luglio 2007
Crick e Crocs

Ho capito tutto.
Perché lui, 'Abd Allah al-Sa'ud, probabilmente ha provato ad andare in giro con le scarpe coi lacci, ma ha un elastico che lo tira indietro verso la tradizione, ed è fortissimo: mocassini, e solo mocassini usava il Profeta Muhammad, Sala 'Alayhu Wa Salam. D'altronde ai suoi tempi non esistevano i lacci.
E allora la ruota del Destino, che è poi mossa dalla stessa mano Divina, ha voluto che la mente umana concepisse un paio di mocassini moderni, universali, comodi nelle bollenti sabbie del deserto così come nei buî corridoi della morte delle carceri Texane.
E quando nacque la scarpa, dalla scarpa nacque la scarpa da barca in pelle, dalla scarpa da barca in pelle il mocassino, dal mocassino ebbe origine lo zoccolo da infermiera, dallo zoccolo da infermiera le crocs.
La tradizione è rispettata, la bida' o innovazione è respinta. In realtà il progetto prevedeva la sola diffusione di quelle nero petrolio, ma la moda è biricchina e propende per quelle fucsia. Son cose che s'aggiustano.
Il mocassino di plastica di G.W. Bush è l'esatto equivalente del mocassino in pelle di cammello di Muhammad, SAWS. Il nobile e antico casato dei Sa'ud, amici del Profeta, detta legge economica e stilistica sotto la direzione dell'Unico.
Wa Allah-u A'lam.
Ordine!
Harry Potter invece mi è proprio piaciuto. Certo, non diventerà il mio film preferito, ma è stato interessante e piacevole. Alcune cose non mi tornano - Bellatrix Lestrange mi è sembrata un po' troppo pazza e poco cattiva, i dissennatori sembrano dei bidoni aspiratutto volanti senza tubo di gomma e con uno straccio nero addosso - mentre altre sono esattamente come le avevo immaginate leggendo il libro - la scena del corridoio del ministero con i maghi che entrano dai camini, tutto l'ufficio misteri -. Avrebbero potuto eliminare Filch invece che i Longbottom, che appaiono solo tranquilli e felici in una foto.
Mio fratello dice che se non hai letto il libro, del film non capisci nulla. In effetti fanno sparire delle scene e ne enfatizzano delle altre arbitrariamente, ad esempio la spettacolare uscita di scena dei Gemelli Weasley, che è anche bella ma un po' inutile, visto che poi non si dice niente dei Weasleys' Wizard Wheezes.
In ogni caso, l'Ordine della Fenice è molto migliore dei capitoli precedenti. Con l'esclusione, e non c'è neanche da dirlo, di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban.
¡Qué viva Cuarón!
mercoledì 11 luglio 2007
11 luglio
venerdì 6 luglio 2007
Mi successe (uso del passato remoto)
Andò così.
P.F.F. se ne stava dietro il bancone a fare niente. Il mattino era appena iniziato (chissà perché P.F.F. si ostina ad aprire la libreria alle 8.30.) e P.F.F. si stupì di vedermi entrare nel negozio a un'ora così presta. P.F.F. mi salutò con la sua consueta faccia benevola, e io iniziai a osservare i libri sul bancone delle nuove uscite, perché la rapidità dell'editoria italiana è tale che in sei mesi il bancone è stracolmo di libri nuovi. Tra i quali, naturalmente, interessante solo n°1 libro 1.
Poi, rivisti tutti i volumi vecchi che ogni tanto il buon P.F.F. cambia di posto negli scaffali, scesi le impervie scale per arrivare al piano di sotto, ovvero le sezioni Internazionale e Bambini. Il buon P.F.F. continua, dietro il bancone, a fare niente. Insomma, io girai e rigirai fra i libri, orripilandomi per i prezzi dei manuali di lingue per turisti che nessuno comprerà mai (tipo polacco), andai a vedere le nuove pubblicazioni delle case editrici cittadine, e i libri di religione, le versioni del Corano eccetera.
Si fecero le nove e cinque, allora decisi che era ora di andare all'appuntamento che avevo là vicino. Imboccai nuovamente le impervie scale e raggiunsi il piano terra. La logistica della libreria fa sì che ci si incontri all'uscita delle scale con i libri di fotografia, e chi non si ferma ogni volta a guardarli scagli la prima pietra. Non mi accorsi dunque dell'assenza del buon P.F.F., e mi diressi all'uscita con gli occhi fissi nei libri.
Il mio stupore al cercare di aprire la porta è immaginabile. La porta era chiusa; P.F.F. non c'era - ho anche cercato un bagno, uno stanzino delle scope, qualcosa dove potesse essersi nascosto, ma niente -. Tornerà, pensai. E infatti verso le nove e venti tornò, e mi vide dentro la libreria, da fuori. Evidentemente manco di parole, mi aprì la porta e mi liberò dall'inferno.
Non ci ho pensato, ma potevo chiedergli un risarcimento danni. In una maniera o nell'altra, o magari in un'altra ancora, o magari in quella che gli pareva a lui. Non ci ho pensato.
mercoledì 4 luglio 2007
Inhalador
Como uno se levanta a las seis menos veinte, el día se le hace más largo.
Hace calor, coño.
Y es como si alguien hubiese salido de viaje.
Pero nadie falta, nadie ha salido, todos siguen aquí.
Y es como si el aire mismo sofocara.
Y es como si el inhalador se hubiese quedado dormido en un cajón lejano.
Los libros aburren, la calle arde, y el coche también.
No hay autobuses para subir a la montaña: todos van al mar, y yo de bajar, ya está.
La entrevista es como si hubiese sido escrita por otros.
La silla y la mesa son de otros, el ordenador, de otros, la casa, el día, de otros.
Ya no existen sitios comunes ní míos.
El barco sobre la mar, el caballo en la montaña y yo, fuera de todo ello.
Hay que ver.
Hoy paso.
martedì 3 luglio 2007
lunedì 2 luglio 2007
Andiamo bene
Su Rieducational Channel.
*Billy club, porra. In polacco grazie a dio non lo so (ancora). Ale to jest ten kij kto policjanty trzymają.
domenica 1 luglio 2007
21 Luglio

sabato 30 giugno 2007
Tęsknota
K.I. Gałczyński
We śnie jesteś moja i pierwsza
We śnie jestem pierwszy dla ciebie
rozmawiamy o kwiatach i wierszach
psach na ziemi
i ptakach na niebie
We śnie w lasach są jasne polany
spokój złoty i niesłychany
pocałunki zielone jak paproć
albo jesteś egipska królowa
jak miód słodka i mądra jak sowa
a ja jestem dla ciebie jak światło.
Tam, albo nie... tam.
Racja brachu
Więc wypijmy za to
A kto z nami nie wypije
Tego we dwa kije
Prawe do lewego
Wypij kolego
Przecież wiemy nigdy nie ma tego złego
Edit, a grande richiesta:
I.
Gufo
Nel sogno sei prima e mia
Nel sogno sono primo per te
Parliamo di fiori e di versi
di cani in terra
e uccelli nel cielo.
Nel sogno ci sono prati chiari
Tranquillità dorata e sconfinata*
Baci verdi come felci
Forse sei una regina egizia
come il miele dolce e saggia come un gufo
e io sono per te come luce.
Jota, to nie tak?
Ja próbowałam...
with a little help from my friend M.P. ;)
Per l'altra parte evito la traduzione. Comunque è roba de noi arcolici.
venerdì 29 giugno 2007
L'era delle macchine!
Le domande, redatte secondo il modello di cui all’allegato 2 e corredate dalla dichiarazione di cui all’allegato 3 del presente bando, debbono pervenire esclusivamente all’ente che realizza il progetto, entro il termine perentorio delle ore 14.00 del 12 luglio 2007.e il correttore mi dice:
il soggetto e il verbo utilizzati non concordano. Sostituire debbono con cedolina.Beh.
Cani sciolti
Ho appena finito di leggere un libro intitolato "Avevo vent'anni" che è capitato a casa mia per caso - un po' come me - : la tizia della foto copertina si assomiglia a mia madre (così dice chi gliel'ha regalato). Allo stesso modo, cioè per caso, ho scoperto che l'idea del libro è partita da un incontro di Franceschini con mio zio, e la prima storia è sua.
Parla di Bologna, parlano di Bologna i suoi studenti del '77.
È strano sentir parlare così bene e con tanto entusiasmo di una città che a me è sembrata una sorta di gabbia senza luce, una città senza spirito e con un altissimo tasso di intolleranza da parte di tutti.
Però lasciando da parte le opinioni personali, che sono naturalmente influenzate da esperienze e incontri, mette un po' paura che una città abitata oggi da quegli studenti settantasettini comunisti e liberali abbia svoltato improvvisamente (e tanto) a destra. Peggio ancora, tanto a centro destra. Mi piacerebbe sapere la causa di tutto ciò... sono state le BR? Moro?
Mah.
mercoledì 27 giugno 2007
Here, There, and Everywhere
I miei cinque anni di studio della lingua inglese - con la famigerata G.M., mica briciole - non son serviti a niente. Mi fu chiaro quando in London's Stansted Airport mi fermò una poliziotta di chiaro origine indiano per chiedermi chi ero, da dove venivo, dove andavo, e un Fiorino: non mi son serviti a niente. Non riuscivo a dire che arrivavo dalla Spagna, che andavo in Italia con un volo dallo stesso aeroporto, dopo sole tre ore.
In verità vi dico, neanche fu che la signorina avesse grande elasticità mentale. Ogni tre minuti bisognava rinfrescarle la memoria: Please speak slower, I don't understand you. Che umiliazione. Ora che ci penso magari lo faceva apposta... no, no, è proprio che il mio inglese non c'è più, chevvolete, anche l'italiano i primi giorni a casa mi abbandona.
Dico cose strane.
Noi emigranti siamo così: parliamo fra di noi in una neo-lingua che capiamo alla perfezione. Una lingua ricca e armonica, ma diciamo cose strane, sopportiamo le facce e le risate di quelli che non sono come noi e a volte anche la loro compassione. La cosa più brutta è quando la gente crede che tu faccia errori di lessico o grammatica a proposito, tipo dire "como" invece di "come" per far notare che sai lo spagnolo. Terribile. Ma un giorno, alla facciaccia vostra, raggiungerò l'agognato nivel de lengua che permette la perfetta distinzione fra una e l'altra. E so che quel giorno tornerà anche il mio Inglese. E il mio Francese. E l'Arabo, il Greco, il Polacco.
Quel giorno è vicino.
venerdì 1 giugno 2007
Anche su Internazionale si erano accorti della traggedia:
E un lampo di genio fulminò un lettore.
Commento di roberto:Grazie, Roberto.
se da grande giochera' a calcio spero le diano il N.5
giovedì 31 maggio 2007
La mala educación
Invece in Polonia c'è una lista dettata dal ministero, una lista abbastanza lunga, dove figurano i maggiori letterati e le maggiori opere che formano il bagaglio culturale del cittadino polacco.
Ebbene, il ministro dell'Istruzione polacco, il signor Giertych, ha recentemente modificato la lista dei libri fondamentali. Ha eliminato la lettura di Gombrowicz, di Kafka, di Goethe, per sostituirli con anonimi scrittori filo-cattolici e con testi dell'abusato, muy a su pesar, Giovanni Paolo II (che vabbè che era Papa, ma avete mai provato a leggere un suo libro? ).
Io ho la vaga impressione che il governo polacco dei gemelli (uno è presidente del Consiglio e l'altro della Repubblica) voglia provocare la reazione dell'Unione Europea per avere un motivo per svincolarsi dalla sua presa mortale... il fatto è che stanno provocandoda una parte l'Europa, e dall'altra Putin. Sembra che non si ricordino quant'è scomodo stare tra due giganti, eppure è loro storia recente.
mercoledì 30 maggio 2007
non sembrano dei Pokémon?
Anche questo è solo un piccolo esempio dell'alcance della fantasia dell'uomo del giappone.
lunedì 28 maggio 2007
Sequestro un uomo
È così: finalmente anche il signor Titti Pinna è libero (si, dice che l'avevano sequestrato. Qualcuno si ricordava di lui?). Come sempre c'è qualcuno che dice che "Titti Pinna si è liberato autonomamente, dopo che i suoi rapitori l'avevano lasciato solo nella buca che costituiva la sua prigione" (La Repubblica).
Autonomamente, proprio come Silvia Melis: si è liberata da sola dopo che è stato pagato in chissà che modo il riscatto e dopo che i sequestratori l'hanno lasciata sola.
A parte tutto ciò. Consiglio vivamente (avverbio improprio: è morto a gennnaio) la lettura di qualsiasi cosa sia stata mai prodotta dalla penna di Ryszard Kapuściński, forse l'ultimo vero reporter del giornalismo. Sto leggendo in questi giorni Shah-in-shah, sull'Iran imperiale.
Quest'uomo era un genio e una specie rara di profeta.
giovedì 24 maggio 2007
Mentre Berlusconi compra la Endemol, mentre in Libano si ammazzano nei campi profughi palestinesi, mentre il milan vince a colpi di sbagli arbitrali indecenti (volevo dirlo) la coppa campioni, mentre succedono cose strane fra Russia e Gran Bretagna per colpa di un polonio, mentre Israele arresta ministri palestinesi (si, si, sic), mentre si ammazzano giornalisti qua e là, mentre a uno gli nasce in testa l'idea di chiamare la figlia Chanel (Francesco, renditi conto di avere delle responsabilità sociali, e che d'ora in poi tutti i tamarri del mondo copieranno la tua brillante scelta)... mentre succede tutto ciò, io non faccio niente per impedirlo.
Beh, magari se facessi qualcos'altro me lo perdonerei.
Mah.
...ma ora che ci penso qualcosa l'ho fatta!
lunedì 21 maggio 2007
Literatura Andalusí - n°0
Preambolo: cosa successe
In Spagna – senza generalizzare dirò che ciò succede dove io studio, anche se so che anche in altre università è lo stesso – non si studia dai libri. Dei libri si prende visione, si deve sapere dove cercare l’informazione, ma non immagazzinarla, non ricordarla, non elaborarla; o perlomeno non è richiesto. Alla fine di ogni anno di lezione, ogni alunno consegna in quasi tutte le materie un lavoro di fine-corso, dove in teoria mette in mostra tutte le belle cose che ha imparato dal professore durante un anno di dettati o di lezioni interminabili su questioni altre che la materia insegnata.
Ho sentito questa battuta da un mio professore in una conferenza: “Copiare da un libro è plagio, copiare da due è una ricerca, copiare da tre una tesi di dottorato”. Ho rabbrividito, perché non so se il professore si rendesse conto di aver detto la verità. È così che ho passato un anno a spaccarmi la schiena per scrivere lavori in spagnolo, elaborando informazione, consultando le mille fonti che i professori stessi consigliavano in classe, per poi rendermi conto che i voti più alti erano per le persone che copiavano gli appunti – neanche si scomodano ad aprire un’antologia –. Le fonti che consigliano, spaventosi tomi in lingue straniere, potrebbero anche avere tutte le pagine in bianco, visto nessuno li consulta, nessuno se ne accorgerebbe.
La tesina sulla poesia di al‑Andalus è l’esempio più spettacolare.
Quando a una settimana (naturalmente) dalla consegna, parlo con una mia collega, mi dice che ha “già settanta pagine”. Settanta pagine? Sono molte pagine. Molte. Continua la collega: “È che a copiare tutte le poesie ci si mette un sacco di tempo, poi me ne mancano alcune, dovrò chiedere gli appunti a Xxxx”. Copiare tutte le poesie?? Ma se il titolo doveva essere “La poesia araba andalusa”… io pensavo a un commento, certo, con esempi, ma mica copiare tutte le poesie! Dopo un’attenta analisi, scopro che tutti hanno già settanta pagine e che hanno semplicemente copiato tutte le poesie dalle fotocopie. A questo punto sono in preda a una lotta interiore tremenda: fare come hanno fatto tutti gli altri, e passare stupidamente l’esame, o rischiare di non passarlo, però conservando intatta la dignità, facendo il lavoro come avevo pensato? L’ultimo giorno ho deciso che la dignità era più importante. Devo dire però che ho messo molti più esempi di quanto avessi in un principio progettato.
lunedì 14 maggio 2007
XV - È ora di tornare
Una entusiasmante tesina (in spagnolo) sulla Letteratura Andalusí,
perché basta, ne so troppo e perché qualcosa produco, nonostante tutto...
Hatrakum.
sabato 6 gennaio 2007
Botte di Natale
Questa sì che è globalizzazione! È bello sapere che le forze dell'ordine irrequiete fanno il loro mestiere in ogni parte del mondo!
Botte di Natale a Barcellona per tre ragazzi di Nulvi. «Picchiati, torturati e minacciati in carcere dalla polizia spagnola», denunciano Enrico Murgia, Davide Addis e il nipote Antonio Addis nella sala del Consiglio del comune di Nulvi, affiancati dal sindaco Roberto Luciano, e spalleggiati da una schiera di parenti spaventati e decisi a chiedere giustizia. Stando al loro racconto i tre amici sarebbero stati pestati a sangue dai poliziotti spagnoli all'alba del 26 dicembre, prima sulle Ramblas, poi nella stazione di polizia del Distretto di Ciutad Vella, e infine in un carcere della capitale catalana. Tutto questo per avere inseguito uno scippatore che gli aveva appena soffiato dei soldi ed essere stati bloccati da poliziotti in borghese, che li avevano scambiati per delinquenti. Sono accusati di avere accoltellato un agente. Il più malconcio dei tre è Davide Addis, 34 anni, una vita da muratore: lui dalla vacanza natalizia a Barcellona è tornato con due costole fratturate, un occhio gonfio e lividi su tutto il corpo. «Non dimenticherò mai quelle facce», ricorda davanti a un plotone di taccuini, telecamere e flash. Ai suoi amici è andata meglio, ma giusto per un pelo. Antonio Addis, 21 anni, muratore, nipote di Davide, se l'è cavata con contusioni in tutto il corpo e un regalo indimenticabile: «Mi hanno messo un sacchetto giallo di plastica sulla testa fino a farmi perdere il respiro e i sensi. Quando mi sono svegliato nella cella non c'era più nessuno. Volevano farmi confessare l'accoltellamento di un poliziotto, ma noi di quel fatto non ne sappiamo assolutamente nulla». L'altro ragazzo di Nulvi coinvolto nella vacanza a cinque stelle nei carceri spagnoli è Enrico Muriga, 27 anni, idraulico, che è rientrato dalla Spagna con un trauma facciale e un timpano perforato. «Per le botte ricevute dai poliziotti spagnoli», giura lui. I tre amici sono arrivati a Barcellona il 23 dicembre e sarebbero dovuti rientrare il 27. Un giorno prima sulle Ramblas la loro vacanza è finita, trasformandosi in un incubo. Il racconto dei ragazzi, assistiti dagli avvocati Antonio Meloni e Pietro Diaz, è preciso. Il 26 dicembre, intorno alle 5,30 i tre stanno rientrando in hotel. Davide Addis si toglie di tasca un gruzzolo di banconote, e fa appena in tempo a vederle. Uno scippatore gliele strappa di mano e prova a scappare: Addis lo afferra per un braccio e rimedia un pugno in faccia. I tre amici si lanciano all'inseguimento con lo scippatore che urla chiamando la polizia. Tre agenti in borghese incrociano i ragazzi di Nulvi e li bloccano, «senza qualificarsi», giurano i tre. Si scatena una rissa e dopo una manciata di secondi gli amici di Nulvi si ritrovano addosso l'intero Distretto di polizia. «Ci hanno tempestato di botte», ammanettati e portati alla stazione di polizia, e poi in carcere. Tutto condito con botte minacce, «ci dicevano stai zitto italiano». Il 27 sera parlano finalmente con un avvocato e il giorno dopo con un giudice che li rilascia immediatamente. Il 30 grazie all'interessamento del sindaco atterrano sconvolti ad Alghero. «Chiederò al Governo l'apertura di un'inchiesta», specifica Roberto Luciano. Intanto i ragazzi procederanno con una denuncia contro la polizia spagnola. Vincenzo Garofalo